giovedì 4 febbraio 2010

Anche i gatti meditano

Stamattina, mentre facevo colazione nella penombra calda della cucina udinese, ho avuto una rivelazione.
Beh, più che rivelazione, è stato un attimo di sublime comunione.
Facciamola breve, và: la gatta rientra dal suo giro mattutino con il pelo semicongelato (scema), e la prima cosa che fa è saltare sull'asse da stiro, che sta fra la caldaia e il termosifone della cucina. Sopra il termosifone è appesa una specie di scatola con sacchetti e mestoli (e qui si capisce da chi ho preso la mia passione per l'entropia della materia bruta), a cui a loro volta sono appese due grosse borse per la spesa, di quelle di tela con le maniglie di plastica sagomata apposta per poterle agganciare, aperte, al carrello.
Capito la situazione? Aggiungete dei vestiti vari ed eventuali piegati sull'asse da stiro.
Nessun gatto potrebbe resistere a uno scenario simile.
Non solo c'è il calore del termosifone, in più troverà simpatici posti in cui infilarsi, pertugi da esplorare, cose che fanno godibilissimi rumori.
Ed ecco che mi giro, e da sotto la montagna di cose vedo spuntare solo una coda nera.
Maki se ne sta sepolta nel suo piccolo e caldo tempio personale.
Mi alzo e le tocco la schiena.
"Prrrmao!"
Mugola a bassa voce e si riscuote con un trèmito, quasi si stesse risvegliando da una trance, quasi fosse in un altro posto, in un altro piano, in uno stato di mente bellissimo.
Quindi penso che anche i gatti, a modo loro, meditino.
Dove meditare significa godere, senza alcun intervento o pretesa, della meravigliosa cosa che è essere qui.

2 commenti:

  1. Beh chiamala scema... non solo medita, ma ha anche trovato il suo microcosmo perfetto per farlo... caldo, morbido, e con mille cose da zampettare e da cui prendere ispirazione...

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