mercoledì 29 agosto 2012

S- Sacrifici del trasloco

Descuartizo mi cuarto: Squarto la mia stanza.

E' la catarsi del trasloco: la conoscete tutti.
Si ritrovano reperti dimenticati e quella lettera che avevi scritto -e che pensavi di aver inviato-, il guanto spaiato, il taccuino pieno di paroline e facce sconosciute.
All'improvviso senti l'impulso di fare tutto a piccoli irriconoscibili pezzi.

Oggi dovevo decidere del destino dei calzini bucati, nascosti tra l'armadio e la parete dipinta a metà.
Ho ritorvato alcuni ricordi che volevano restare lì dove stavano (in fondo ci si erano abituati) ed è stato solo con la forza che sono riuscita a staccarli dai piedi del letto e a gettarli nella monnezza.
Pacchi e pacchi di carta scritta e di pippe mentali lunghe tre anni vanno a fare compagnia alle confezioni di cereali, là, nella differenziata.

 Questo vestito lo indossavo quattro anni fa. E lo rivedo nelle foto della prima volta in cui venni in avanscoperta a Barcelona, sant Juan 2009.

 Quindi?
Che si fa?

Si fa posto, perdio, si butta, si da' fuoco ai foglietti sparsi e alle idee lasciate da parte, così che da tutto questo fumo e dalle ceneri di questa tragedia possa nascere una nuova era in cui leoni e iene collaboreranno insiem...no, aspetta.
 Mi sono lasciata prendere la mano.


domenica 26 agosto 2012

S- Scarti e buffet (2)

(...segue)


Comincia e dopo i primi 2 minuti di titoli di testa (cari anni '60) ci rendiamo tutti conto che qualcosa non va.
(manco fossimo già nel film surrealista!)

Non c'è l'audio.


A questo punto la gente comincia a ridere. A fischiare. Ad applaudire, a commentare, a fare cagnara. Io me la ghigno e aspetto. Una voce fuori campo si scusa e chiede un po' di tempo per sistemare il problema. Infatti dopo cinque minuti (e una prova suono che ha scoppiato qualche timpano qua e là) la stessa voce ripete le scuse ed introduce il film.
Che inizia, gloriosamente, con audio e tutto.


Nella mia mente comincio ad immaginare la stessa situazione in contesti diversi.
In Italia ci saremmo lamentati tutti. La voce non avrebbe mai detto nulla, probabilmente (Trenitalia-style), e molte persone si sarebbero alzate (manco avessero pagato il biglietto) e se ne sarebbero andate. Mezz'ora più tardi il film sarebbe iniziato con l'audio perfetto, e se lo sarebbe visto solo una manciata di reduci (tra cui quello lì che si era addormentato sulla sedia).
Penso che in Francia, per scusarsi, avrebbero offerto un bicchiere di vino a tutti i presenti, minori compresi.
In Svizzera non sarebbe mai successo, manco a pensarlo, mentre in Giappone il tecnico audio si sarebbe pubblicamente scusato per poi commettere seppuku nel corridoio fra sdraio e sedie.


Dopo essermi concessa questa serie di stereotipi (dai, su, era solo nella mia testa) mi sono concentrata su Buñuel, che merita sempre. Ripete, confonde, stravolge, scherza, maligna, uccide.
Surrealismo.


Nella prossima puntata magari potrei scrivere qualcosa sul buonissimo vino del moroso di Cecile e sulla mia decisione di andare a fare la vendemmia in Francia nel 2013.
Magari.

-piedino dal balcone-





(ps. l'emergenza nuovo coinquilino è finita, come è facile capire. )

S-Scarti e buffet(1)

Oh gioia, gioia sempiterna dell'emergere dal sonno di flanella per sentire un po' di freschino, mugugnare e nascondere il fianco destro sotto al piumone leggero (quello lilla e viola, sempre lì in fondo al letto, 'che non si sa mai)!
Risatine ad uso personale nello spegnere il ventilatore, e riemergere un'ora dopo (alle vergognose 7.40 di domenica) senza bisogno di suoni di sveglia, alzarsi, fare il saluto al sole e cominciare così, con un venticello che vorrei, beatamente, definire settembrino!

Ecco. Tutto per dire che ieri notte ha fatto fresco.
Chi negli ultimi giorni ha convissuto, come me, con una media di 34-36 gradi, capirà il mio giubilo.

Per continuare con lo stesso entusiasmo, vorrei ringraziare il ragazzino che staziona all'angolo di carrer Notariat con Elisabets per la sua dimostrazione delle funzionalità dell'Iphone, nella fattispecie di come sia stato progettato, pare, con lo scopo principe di inseguire piccioni per poi immortalarli ad uso e consumo della comunità instagrammica.

Su un altro livello culturale troviamo invece la serata di venerdì: in fuga dalle quattro mura con le loro angosce sono andata all'ultima proiezione del ciclo "Gandules" (sdraio, in catalano) al CCCB (Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona) qui, dietro casa.
Gandules offre non solo cinque file di sdraio e una decina di sedie pieghevoli di legno, ma anche uno schermo (strategicamente piazzato di fronte alle suddette sedute) per fare del buon "cinema a la fresca" (catañol per "cinema all'aperto", anche se preferisco "a la fresca", da' proprio l'idea del sollievo della brezza notturna mentre sorseggi un vinello bianco e ti godi un film...).
Gratis.



Sottolineo anche che "Gandules" ha lo stesso effetto del miele per le mosche per quanto riguarda i bei giovani (fascia 20-35 anni) del circondario, catalani e non. Ovviamente, per non negarsi nessuna gioia, i piacenti virgulti si presentano -9 volte su 10- accompagnati dalla morosa/o.
Il risultato (per una simpatica signorina single come la sottoscritta) è quello di un buffet appetitoso ma chiuso dietro una rete metallica (elettrificata) (controllata da rottweiler tenuti a digiuno) (e già che ci siamo, sotto il tiro dei cecchini).
Sigh.

Tornando a venerdì, il programma era "L'angelo sterminatore" di Luis Buñuel, pellicola scelta a votazione popolare.
Arrivo presto (h21) e già fatico a trovare posto. I vincitori delle sdraio devono essere arrivati intorno alle 6 del pomeriggio, di conseguenza, spero con il necessario per l'aperitivo.
Recupero un vinellino fresco e aspetto.
Lo schermo ripropone degli spezzoni dei film già proiettati nelle sessioni precedenti e me ne appunto un paio (tipo Rent-a-cat); ecco, sono le 10. Comincia Buñuel.


(segue....)




mercoledì 22 agosto 2012

D- Io che volevo mettermi a disegnare....

...e invece ho trovato dell'Henné avanzato.
Ora giuro che mi metto al lavoro.

in grande, il tatuaggio che vorrei. Fatto male, ovviamente. Il gatto con la stella.



domenica 19 agosto 2012

S/D- A voler guardare indietro....

...mi coglie l'angoscia di non aver fatto nulla di me in tre anni in Spagna.

Poi rileggo gli appunti lasciati (un mese sì e cinque no) sul blocco che sto ora simbolicamente finendo, regalatomi da Ari appena prima di partire nel 2009.

Trovo piccole perle.

(...) la sagoma nera e inquietante della Sagrada Familia che, prima che si accendano le luci, incombe sulla città come se fosse lì da prima di Barcelona, da prima del primo uomo, e aspetta...

-I primi tentativi di spagnolo...

(...) estoy bibiendo un caffé en plaça Sant Jaume y leendo el periodico de hoy.

Terribile. 

-Visioni.

Il mare si muove lento, morbido, sinuoso come un enorme animale, un petto pulsante con le dimensioni del cielo, un muscolo allungato dalla riva all'orizzonte.

-Haiku incisi su pezzi di pane e ricordi di passeggiate dietro al velo della vita, quando stetti male nel 2010. I primi pezzi de "Il giardino". Chiusure e mezze verità.
Quadretti.

Le libellule (quelle verdi e quelle blu) si accoppiano sotto le gocce di pioggia.

-Tigri subacquee, contemplazione, appunti di un piccolo amore canadese, scelte.

Occhio, occhio che è il mio instancabile cuore che guarda il mondo.


A conti fatti, le potature hanno salvato la pianta. Evviva.

S- Resistere e ricomporre.

La mia metà è venuta a Barcelona.


E' venuta in un momento in cui si arrotolano i fili e in cui è necessario buttare via per fare spazio.
In un momento in cui le persone se ne vanno e ti lasciano libri bellissimi nascosti in un cassetto, solo per te.
In un momento in cui le mancanze non hanno senso, ma in cui le presenze rendono tutto più bello.
Bello, che è un aggettivo abusato ma molto giusto, ha un sapore vero che non si confonde e non si mischia.

Quindi ci vuole una doccia fredda per richiudere i pori e tornare dentro; è quella sensazione, quel bisogno di solitudine e di eremitaggio, di liste, di silenzio o perlomeno di musiche leggere.

Mancano pochi giorni ma pochi sono già troppi.
Bisognerebbe fare pace con il luogo in cui si è (per quanto faccia un caldo sudaticcio e insopportabile) e crederci, fino alla fine.

La mamma mi scrive un messaggio con dentro un mantra ventrale:

RESISTI.

E allora lo faccio.
E vado avanti.



domenica 12 agosto 2012

S- Il tornante e l'inizio della battaglia

La pagina è aperta da un giorno, ormai: un giorno intero per decidere cosa scrivere e se valga la pena di scrivere qualcosa.

Ci vorrebbero delle frasi ad effetto che facciano trasparire le visioni lucide degli ultimi tempi, o dei pentagrammi invasi di note (le musiche in macchina e sulle lenzuola), oppure anche un bel foglio di quadernino a quadretti che riporta le ultime poesie scritte sotto una pioggerella nostalgica.

Già saluto gli angoli che non credevo di poter lasciare così a cuor leggero; Barna, è stato bello. Se potessi me ne andrei domani, di soppiatto, ringraziandoti con un biglietto infilato sotto la porta.
Mi hai aiutato a costruire delle ossa non male, per non parlare dei colori, delle parole, dell'ispirazione, delle persone.
Quante risate, Barna! Quante albe e quante notti insonni!

Mi hai concesso poche lacrime ma molti stropicciamenti d'occhi, mi hai buttata giù dal letto per rincorrere una nuova forma.

Ora torno al contenuto, e cerco di riscoprire l'empatia perduta, e il ritmo regolare del respiro, lo stile che avevo tre anni fa (ora che sono carica di forme e di storie), la leggerezza, la libertà, la responsabilità degli anni che ho.

Spingimi ancora un poco, non manca molto.

ps. da ieri, su MetroBeach e MetroSummer dovrei esserci anch'io con una mia vignetta...

martedì 7 agosto 2012

S- Saluto al sole, verso est.

Quindi?
Quindi sto inchiostrando.
E' uscita una mia vignetta su, non so se dirlo, un po' mi sento male, LiberoVeleno.
Per Metro Beach mi diranno quando e come.
Sono andata al Labirinto di Horta e mi sono rigenerata. Aria fresca lontano dalla città.

Produco poesie come se piovesse-piovessero-piovessimo.
Riscopro le lettere di Subirachs nei posti più impensati, corro, sudo, purifico, elimino.
Sogno abbastanza.

E' il 7 e mi aspetta un volo per Roma, e da lì vacanzeromane, con consegna del terzo posto a Lettera d'Amore a Chieti.

Respiro di nuovo.
E' arrivata la nuova coinquilina francese, la deliziosa Cecile.
Ieri notte eravamo tutte e quattro sulla terrazza e la vicina ci ha fatto le pantomime. Le risate, signori miei, le risate!

Vorrei scrivere trecento libri, o spezzettarli in piccoli corti, in poesie scandalosamente profonde, in appendici a pié di pagina.

Buonanotte, domani porterà qualcosa di incosciente e giovane e bellissimo.

venerdì 3 agosto 2012

D- Vignette estive.

Il 6 agosto dovrebbe cominciare ad uscire il primo numero di METRO-Beach, la versione estiva del tale quotidiano gratuito. Lascio a voi indovinare di chi saranno alcune delle vignette che vi compariranno...

Nel mentre, ecco qui un poetico scarto (troppo o troppo poco).


giovedì 2 agosto 2012

S/D- E' tutto altrove

E' tutto altrove.
dove?
Altrove.

Conversazioni alle 2 di notte.
Poesie scritte e forse lette.

Bianchi.

Neri.

Andiamo altrove, perchè ti salverò.
Perché mi salverai.