lunedì 25 gennaio 2010

vuelta en BCN

Una settimana di quelle che, al solito, mi cambiano, mi rivoltano come un calzino e mi lasciano lì, in mezzo alle stradine strette di Madrid, con lo sguardo stordito di chi ha capito tutto e con la bocca secca di chi non ha capito niente.

Impressioni della capitale?
Inesprimibili a parole, perchè se non avete mai visto uno dei suoi cieli, beh, non si può capire.
Quello che qui a Barcelona è il mare, lì è il cielo. La tavolozza, lo spartito, l'armonica su cui si costruiscono le musiche delle persone e della vita di tutti i giorni.
La prima cosa che facevo, ogni mattina quando uscivo dalla metropolitana in Campo de las Naciones, dove c'è la Fiera, era alzare lo sguardo. che io avessi dormito 4 o 7 ore, che io avessi fame o sete, a chiunque io stessi pensando in quel momento, spariva tutto. puf.

Lavorare in Fiera mi incanta. Non solo c'è una tale varietà di persone che diventa quasi uno studio antropologico, ma è anche bello e umano fare amicizia con gli altri espositori, con hostess e interpreti degli altri stand e degli altri paesi e, beh, fare una dannata pratica con gli idiomi.
Ero partita con la paura di non essere all'altezza e torno pronta a tutto.

Una delle ironiche coincidenze (perchè ce ne sono molte) è che ho lavorato per lo stand del Comune di Milano e quindi ero perfettamente in grado di consigliare ai turisti che chideveano informazioni sulla città i posti dove andare, le cose da vedere, dove erano i Navigli e come arrivare in città dall'aeroporto...
Ero utile, faceva bene a me, e in più ero pagata.
Spero mi chiamino anche per la Fiera che ci sarà qui a Barcelona ad aprile!

Degli altri milioni di cose da dire, beh, sicuramente le coincidenze, il modo in cui il solito universo ci mette lo zampino.
Non solo a livello lavorativo con delle prime piccole soddisfazioni, ma anche e soprattutto nei rapporti umani.
Penso alla mia "compagna" (spagnolismo -sta per collega- che ha stupito i fedelissimi cuochi del nostro stand) Ginevra, l'incontro del momento giusto, quel filo teso che mi aiuta a stendere per un attimo i panni che sono la mia vita e guardarli in controluce. E viceversa, ovviamente!
E tante idee, tanti progetti, Bristol, le scuole di animazione, le verità dietro le cose confuse, l'eleganza del riccio, patatas huevos e chistorra, la bellezza misteriosa di plaza Mayor.
Le nuvole del Tiepolo, al Prado, le colazioni in Fiera, il vino greco degli amici dello stand ellenico,l'appartamento in travesia conde duque, il camminare senza fretta, senza paura e con solo un pò di freddo per le strade di una città prima sconosciuta.
Un tempio egizio in mezzo alla capitale spagnola, illuminato sotto le stelle di Cassiopea, il panino del museo del Jamon (prosciutto) sbocconcellato girando in città, le chiacchierate in cucina, i disegni, leggere "el pensamiento vivo" in metropolitana, fare fronte agli attacchi dei visitatori della fiera...

Mi verrà in mente dell'altro, di sicuro.
Intanto, lascio che a parlare siano le immagini.

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