mercoledì 29 agosto 2012

S- Sacrifici del trasloco

Descuartizo mi cuarto: Squarto la mia stanza.

E' la catarsi del trasloco: la conoscete tutti.
Si ritrovano reperti dimenticati e quella lettera che avevi scritto -e che pensavi di aver inviato-, il guanto spaiato, il taccuino pieno di paroline e facce sconosciute.
All'improvviso senti l'impulso di fare tutto a piccoli irriconoscibili pezzi.

Oggi dovevo decidere del destino dei calzini bucati, nascosti tra l'armadio e la parete dipinta a metà.
Ho ritorvato alcuni ricordi che volevano restare lì dove stavano (in fondo ci si erano abituati) ed è stato solo con la forza che sono riuscita a staccarli dai piedi del letto e a gettarli nella monnezza.
Pacchi e pacchi di carta scritta e di pippe mentali lunghe tre anni vanno a fare compagnia alle confezioni di cereali, là, nella differenziata.

 Questo vestito lo indossavo quattro anni fa. E lo rivedo nelle foto della prima volta in cui venni in avanscoperta a Barcelona, sant Juan 2009.

 Quindi?
Che si fa?

Si fa posto, perdio, si butta, si da' fuoco ai foglietti sparsi e alle idee lasciate da parte, così che da tutto questo fumo e dalle ceneri di questa tragedia possa nascere una nuova era in cui leoni e iene collaboreranno insiem...no, aspetta.
 Mi sono lasciata prendere la mano.


1 commento:

  1. come la Fenice risorgerai dalle ceneri e accumulerai altri ricordi, fino al prossimo trasloco. I traslochi sono una terapia che mantiene leggera la mente. Vorrei poter fingere un trasloco e gettare via tanta carta inutile..
    mm

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