en Barcelona...segunda vez.

Rieccomi qua, nella mia cameretta (sempre più simile ad un ripostiglio abitato da possum).
Provo un misto di soddisfazione (primi giri con la biciletta del bicing, ritorno a lezione, caffè con un nuovo compagno di scuola,commissioni di disegni, aria fresca di barcelona, bagno nel mare fresco-freddo di novembre, sogni in cui parlo spagnolo, il primo caco maturo della stagione...) e di tristezza (le cose che mi mancano, le persone che mi mancano, i giorni meravigliosi che ho passato in Italia,a casa, nelle mie casE,con a fianco l'amor de la mi vida...la nostalgia, le mille cose da fare, la stanchezza).
Stasera devo mettere a posto la stanza che domani arriva Viola, penso un poco a dove portarla in questi giorni, mi faccio una minestra e via a nanna, domani ancora lezione,e sabato workshop di sumi-e.
Una perla per gli affezionati: ieri in aereo ero letteralmente circondata da bambini urlanti e vocianti, con diverse tonalità e altezze. Per passare il tempo ho deciso di appuntare qualche domanda idiota della bimba seduta dietro di me e scrivere le risposte che avrei voluto darle se non fossi stata bloccata dalla buona creanza.

D.Mamma, come tolgo la cintura?
R.Non si può, morirai così.

D.Ma l'aereo non è troppo pesante?
R. Sì, cadremo in mare.

D. Che cosa stiamo facendo adesso?
R.Stiamo selezionando i bambini più fastidiosi per alleggerire il carico.

D.Chi guida?
R. Nessuno (o, in alternativa, "Il lupo mannaro")

D. Siamo partiti?
R. Se non usi gli occhi, tanto vale cavarteli.

D.Anche gli altri aerei vanno così veloce?
R. No, gli altri vanno a spinta.

D. Perchè va giù l'elica (???)?
R.Perchè l'aereo perde pezzi, tesoro.

Ultima meraviglia, beata innocenza: "Chissà se faremo un incidente"