domenica 17 aprile 2011

Partenze,arrivi,ritorni,fare spazio.

Fare spazio.
Dopo una festa impazzita e dopo sole,vento,salsedine e sabbia nei capelli.
Domani comincio a ribaltare quella che è stata la mia stanza per un anno e a prepararmi per un ritorno che sa di stranezza e di necessità.

Ci si allontana per vedere le cose e le situazioni con occhi lucidi.
La sfida credo sia prendere distanza e avere il coraggio di ritornare più grandi.

Vado in Italia e mi seguono i progetti e le immagini.
Vado in Italia ma non mi seguiranno i problemi: quelli voglio chiuderli, risolverli, farli a brandelli per poi usarne i pezzi, per poi farli miei, per costruirmi muscoli più forti.
Devo parlare e devo scrivere.
Ora torno al tavolo da disegno e non voglio sentire ragioni.

Ripropongo una vecchia poesia.

#
"Ogni volta che mi umilio
#
che le mie ginocchia
#
si sporcano di sangue
#
imparo a piegarmi meglio
#
imparo a piegarmi meno
#
imparo il significato
#
dello stare in piedi."


Vale la pena di riaprire una ferita, se questa ti impedisce di amare.
Vale la pena di buttarci sale e scoprire che si può amare e non essere corrisposti, che si può amare un'idea, che si può uscirne più forti di prima.

In fondo, quello che conta
ES ESTAR JUNTOS.

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