venerdì 8 giugno 2012

R(ecensione) - Barcelona™

Fa sempre piacere rovistare nel reparto "Fumetti" della biblioteca di quartiere. Passo sotto all'arco del vecchio Hospital de la Creu (dove il buon Gaudì ha stirato le zampe), lancio uno sguardo al chiostro -popolato da studenti d'arte, girovaghi vagabondi, letterati della Biblioteca di Catalunya, avventori del bar El Jardì, docili individui seduti sulle panchine e immersi nella lettura- e svolto a destra, entrando in Biblioteca.
Oltre le porte scorrevoli che scorrono sempre quando non devono ci sono i computer e la loro varia umanità, i signori che scorrono le pagine dei quotidiani, gli sguardi stranamente mansueti delle bibliotecarie e finalmente, oltre la narrativa ed un carrello di Prestiti Interbibliotecari,

il Reparto Fumetti.

Scarto con poca grazia 15 numeri di diosaquale Manga e mi immergo nella ricerca disordinata di qualcosa che mi chiami, che parli direttamente a me, che si faccia portare a casa, fosse anche solo per una notte, fosse anche solo per un mese.

E' dopo una simile trance di foga e desiderio che l'altro giorno ho stretto al petto Barcelona™ e altri due volumetti di cui parlerò più avanti.

BARCELONA ™

Autori Varissimi (cercateveli sul web)

Si sa, sono una fan della mia città.
Quindi già sapere che un gruppo di fumettisti e sceneggiatori ( il cui nucleo originario sono Raule, Ibañez e Al Garcia) si ritrova ogni mercoledì a pranzo fuori e che proprio da questo nucleo è nata l'idea di una raccolta come questa, mi commuove.
Mi fa venir voglia di vestire i panni della stalker e rincorrerli in giro per Barcelona fino ad averli fra le mie mani (per poi, ovviamente, non spiccicare una parola, ma solo gemiti di ammirazione).

A parte la bella idea e l'ovvia sbattita organizzativa, hanno saputo coordinare una cosa come 33 fra autori e disegnatori (tra cui i nostri Stassi e Di Gregorio) chiedendogli di raccontare la loro Barcelona: una parte di amore, di nostalgia, di passato, di sconcerto, di avventura, di futuro apocalittico, di fantasia.
Ce n'è veramente per tutti i gusti.
Delle 27, alcune storie mi sono piaciute più per il tratto che per la trama in sè; altre, viceversa; cinque non mi sono piaciute per niente.
Per brevità mi limiterò a scrivere di una che non mi è piaciuta e di una che...no, dai, due che mi sono piaciute. Più una menzione al disegno, va bene?

Non mi è piaciuta

"Vertigo" di Damian, Perditah, Juan Sanmiguel.
Perchè? Perchè non si capisce di cosa stia parlando? Dove va a parare? Ci sono due ragazzi che fuggono da...da dove? E dove vanno? E perchè Barcelona è sommersa? E cos'è quella roba che lei getta dalla cima della Sagrada Familia? E cosa sono quelle cose aliene? Mah. Che dici, almeno fosse disegnato stupendamente... no, neanche così. Una storia deve avere un senso.

Mi sono piaciute (e qui la scelta è dura)

"Enricco" di Di Gregorio e Toni Fejzula
Bella, poeticissima, leggera e profonda. Disegnata senza sbavature, con pulizia e consapevolezza.

"Mira l'ou com balla!" di Corominas e David Morancho
 I disegni all'inizio li ho bollati come fotografici, ma si sono salvati nella linea e nelle ombre in grigio. La sorpresa è stata proprio nel segno, che si fa sempre più personale ad ogni vignetta...una storia che si scioglie nel tempo e nei dialoghi precisi, verso un finale bianco.

Menzione al disegno. Va' che è difficile.

"My Favourite Things" di Jordi Lafebre e Roger Ibañez
Sono quelli di "Jazz Maynard". Come non amarli?

Un ultimo appunto speciale al carinissimo

"Comercio exterior" di Rakel Archer e Enrique Fernandez, che chiude il volume.

In memoria di Santiago Navarro.






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