venerdì 11 gennaio 2013

S/D- TraslocoOtto

Sono al trasloco numero 8, e quindi mi sento in grado di affrontarlo a testa alta e senza tragedie.
Lo sfogo di stasera non lo terremo in conto, quindi.

Il trasloco è una fase molto delicata del trasferimento.
Innanzitutto, si tende a rimandarlo il più possibile.
-Manca una settimana, che vuoi che sia.
-Mancano due giorni, sì, lo so, lo faccio domani, tanto sono quattro cose.
-Tre ore? Ah, allora mi sa che è il caso che cominci..

Non è così rapido come si pensa.
Non è un semplice ficcare le proprie cose dentro alle valigie (anche se in casi di estremo ritardo, si può e si deve, con la morte nel cuore), dato che è quasi inevitabile che vi imbattiate in qualche oggetto di forte valore sentimentale che vi bloccherà, seduti sul pavimento freddo, a ripensare a come, a quando, a chi.
Eventi come questo, ed altri di minore nota, vi faranno sorgere il legittimo dubbio su cosa portare e cosa lasciare; "Questo, che faccio, lo butto? In fondo mica lo uso...o forse sì, non si sa mai."
Ed è così che la preziosa occasione di fare una cernita dei vostri averi si trasforma in un amarcord e in un accumulo di carabattole che, in stati mentali più lucidi, non avreste beneficiato di una seconda occasione.

C'è anche il trasloco vero e proprio, un gustoso bailamme di incastri di borse e di scatoloni e di dolori alla schiena e di ascensori benedetti e di trolley mastodontici (libri, oh, libri!).
Oggi ringrazio sentitamente Gaia e la sua auto (coi freni che cantano come cigni), che ci hanno permesso di compiere il trasbordo numero 1 (cose pesanti e ingombranti) in 20 minuti carico-andata-scarico-ritorno.

E alla fine c'è la stanza.
Non quella nuova, no, perché quella sarà tutto un piacere, bisognerà personalizzarla, riempirla, addobbarla.
Quella vecchia, quella semivuota, quella che vi guarda con un misto di rimprovero e prematura nostalgia.
"Quante ne hai viste" e "ti ricordi quella volta in cui.." sono pensieri da tenere in conto e salvare da qualche parte, in qualche angolo buio per ricordi emotivi.

Poi mi cade in testa la tendina della porta-finestra e mi ricompongo.


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